King Crimson
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IN THE WAKE OF POSEIDON: TESTI TRADOTTI E ANALISI

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Messaggio  mrsalzano Dom Ago 09, 2015 6:43 pm

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Liriche di Peter Sinfield

PEACE – A BEGINNING

I am the ocean
Lit by the flame
I am the mountain
Peace is my name
I am the river
Touched by the wind
I am the story
I never end.

Pace – un inizio

Sono l'oceano illuminato dal fuoco
Sono la montagna, Pace è il mio nome
Sono il fiume lambito dal vento
Sono la storia,
non ho mai fine




PEACE – AN END

Peace is a word
Of the sea and the wind.
Peace is a bird who sings
As you smile.
Peace is the love
Of a foe as a friend;
Peace is the love you bring
To a child

Searching for me
You look everywhere,
Except beside you.
Searching for you
You look everywhere,
But not inside you.

Peace is a stream
From the heart of a man;
Peace is a man,
whose breadth
Is the dawn.
Peace is a dawn
On a day without end;
Peace is the end, like death
Of the war.

Pace — Una Fine

Pace è una parola
del mare e del vento.
Pace è un uccello che canta
mentre sorridi.
Pace è l'amore di un nemico
come se fosse un amico
Pace è l'amore che tu dai
ad un bambino.
Cercandomi
Guardi dappertutto.
tranne che accanto a te.
Cercandoti
Guardi dappertutto
ma non dentro te.
Pace è una fonte
che sgorga dal cuore di un uomo;
pace è un uomo,
aperto come l’alba.
Pace è l'alba
di un giorno interminabile;
Pace è la fine,
come la morte l’è della guerra.



I testi di “In the wake of Poseidon” esprimono il desiderio, il bisogno di pace che sorge nei periodi di crisi e che può essere raggiunto solo attraverso la riconciliazione degli opposti.
Il disco si apre con l’appena udibile incipit di “Peace – a Beginning”, cantato a cappella ed in falsetto da Greg Lake,
Potrebbero essere le parole di Dio stesso, o comunque del principio alla base di tutti i fenomeni del mondo nati dalla combinazione dei quattro elementi primordiali: l’acqua (l’oceano), il fuoco, la terra (la montagna) e l’aria (il vento). Il pneuma divino eterno ed infinito.
Il tema di “Peace”, compare tre volte all’interno del disco (la seconda solo strumentale alla chitarra acustica) ed ha come una funzione di guida, di traccia. L’ultima e conclusiva occorrenza, “Peace – an end”, riunisce il tema melodico di “Peace – a theme” con le armonie create dalle due voci sovra incise di Lake (un’ottava sopra ed una sotto) che all’unisono esprimono la chiave dell’intera opera, parafrasando un passo di S. Agostino: "Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell’uomo interiore abita la verità".
NOTA: un frammento della melodia di "Peace" si ascolta nel brano "Passages Of Time" di Giles, Giles and Fripp ~ The Brondesbury Tapes (1968)







PICTURES OF A CITY


Concrete cold face cased in steel
Stark sharp glass-eyed crack and peel
Bright light scream beam brake and squeal
Red white green white neon wheel.

Dream flesh love chase perfumed skin
Greased hand teeth hide tinseled sin
Spice ice dance chance sickly grin
Pasteboard time slot sweat and spin.

Blind stick blind drunk cannot see
Mouth dry tongue tied cannot speak
Concrete dream flesh broken shell
Lost soul lost trace lost in hell.


Immagini di una città

Fredda facciata di cemento foderata d’acciaio
Occhio di vetro rigido ed affilato ridotto a pezzi
Fascio di urlante luce scintillante sfrenata e stridente
Ruota al neon rossa bianca verde bianca
Sogno d'amore carnale caccia pelle profumata
Mano lorda di grasso dentatura nascosta vistoso peccato
Ghiaccio speziato occasione di danza sofferente smorfia
Inconsistente spazio di tempo sudore capriola
Bastone per ciechi ubriaco che non può vedere
Bocca asciutta lingua tagliata che non può parlare
Sogno carnale di cemento
conchiglia infranta anima persa traccia perduta
perduta nell'inferno.


Dopo quattro sparute note di chitarra (corrispondenti ai quattro elementi) c’è l’attacco violento di “Pictures of a City”, brano virile ed aggressivo, dove Sinfield dipinge un scenario urbano da incubo, probabilmente frutto delle impressioni ricevute dopo il primo tour negli States (1969). Cosi come la violenza nelle strade di New York ispirerà a Peter Gabriel, qualche anno dopo, l’idea per “The Lamb Lies down on Broadway”, allo stesso modo induce Pete Sinfield a rappresentare il cemento dei grattacieli come metafora del desiderio carnale maschile che stupra la natura sottostante. In questo senso, si spiegano i riferimenti alla deflorazione presenti nelle sconnesse immagini evocate dal testo.
La tecnica adottata, già utilizzata in "21st Century Schizoid Man", è quella di contrapporre parole secche e taglienti (con frequente uso di consonanti dure), creando un effetto anche foneticamente sgradevole e violento.
Sempre un pò penalizzato dal confronto con "Schizoid Man" ( la struttura per stacchi e riprese improvvise è simile ed i testi hanno lo stesso stile sconnesso), il brano è costruito superbamente con i fraseggi velocissimi di Fripp molto in evidenza. Il riff al min. 3:05 sembra costruito su quello di "Hey Bulldog" dei Beatles.



CADENCE E CASCADE


Cadence and cascade
Kept a man named jade;
Cool in the shade
While his audience played.
Purred, whispered, spend us too:
We only serve for you.

Sliding mystified
On the wine of the tide
Stared pale-eyed
As his veil fell aside.
Sad paper courtesan
They found him just a man.

Caravan hotel
Where the sequin spell fell
Custom of the game.
Cadence oiled in love
Licked his velvet gloved hand
Cascade kissed his name.

Sad paper courtesan
They knew him just a man.

Cadence e Cascade

Cadence e Cascade custodivano un uomo chiamato Jade;
Tranquillo nell'ombra mentre il suo pubblico lo acclamava.
Fecero le fusa, sussurrando:
“Prendi anche noi: siamo al tuo servizio”.
Scivolando confuso nella corrente del vino fissò con occhi pallidi
il suo velo caderle accanto
Triste cortigiano di carta
Scoprirono che era soltanto un uomo.
Caravan hotel dove cadde il lustrino incantato
nella consuetudine dei gioco.
Cadence scioltasi nell'amore
accarezzò la sua mano guantata di velluto
Cascade baciò il suo nome.
Triste cortigiano di carta
Lo conobbero proprio come un uomo.


La furia virile di “Pictures of a city” si placa nel successivo brano; la delicata e sognante “Cadence and Cascade". Non a caso primo brano in maggiore dei Crimson, ha la funzione di temperare la violenza di “Pictures” mediante la grazia e la leggiadria delle due groupies/gheisce “Cadence” e “Cascade” che si prendono cura della rock star Jade (*). Salendo al livello metaforico, caro a Sinfield, Cadenza (che nell’opera indica un passaggio melodico privo accompagnamento e, per questo, etereo e volatile), e Cascata, creature femminili leggere ed acquatiche, si uniscono alla Giada, dura e perfetta pietra che simboleggia il principio maschile, per temperarne la durezza, per levigarne la superficie. Anche qui l’armonia si ottiene dalla congiunzione degli opposti(**).
Nata rielaborando una melodia di McDonald (l'originale "Flight of the Ibis" si trova sull'album McDONALD & GILES del 1970) il brano è una dolcissima ballada costuita su di un delicato arpeggio di chitarra ed un tappeto pianistico misuratissimo (e lo stesso Tippet sfrenato che suona in Cat Food!). I melliflui arabeschi flautistici di Collins sono la classica ciliegina sulla torta!

(*) Sinfield dedicherà anche un'altra canzone alle groupies: "Ladies of the Road" contenuta nell'album "Islands" (1971)
(**) Sinfield richiama quì il concettto Taoista del Dao, principio dinamico, espresso simbolicamente da un cerchio all'interno del quale coesistono il versante in ombra (yin, modalità femminile) e quello al sole (yang, modalità maschile). Il fatto che nella zona scura si trovi un punto chiaro, e viceversa, insegna che ognuna delle due modalità contiene già, in sè stessa, il principio dell'altra. Tutte le contraddizioni e le differenze degli esseri possono risolversi quindi nell'unità fondamentale del Dao.






IN THE WAKE OF POSEIDON

Plato's spawn cold ivyed eyes
Snare truth in bone and globe.
Harlequins coin pointless games
Sneer jokes in parrot's robe.
Two women weep, dame scarlet screen
Sheds sudden theatre rain,
Whilst dark in dream the midnight queen
Knows every human pain.

In air, fire, earth and water
World on the scales.
Air, fire, earth and water
Balance of change
World on the scales
On the scales.

Bishop's kings spin judgement's blade
Scratch "faith" on nameless graves.
Harvest hags hoard ash and sand
Rack rope and chain for slaves
Who fireside fear fermented words
Then rear to spoil the feast;
Whilst in the aisle the mad man smiles
To him it matters least.

Heroes hands drain stones for blood
To whet the scaling knife.
Magi blind with visions light
Net death in dread of life.
Their children kneel in jesus till
They learn the price of nail;
Whilst all around our mother earth
Waits balanced on the scales.


Nella scia di Poseidone

I freddi e spalancati occhi verdi di Platone
catturano la verità tra ossa e teschi.
Gli Arlecchini inventano giochi senza senso
scherzi beffardi in costume da pappagallo.
Due donne piangono,
la Dama dalla Maschera Scarlatta
sparge un'improvvisa pioggia posticcia.
mentre, scura nel sogno, la Regina della Mezzanotte
conosce ogni umano dolore.
Nell'aria, nel fuoco, nella terra e nell'acqua,
il mondo sui piatti della bilancia.
Aria, Fuoco, Terra e Acqua.
L’equilibrio della trasformazione
Il mondo sui piatti della bilancia,
sui piatti della bilancia.
I Re dei vescovi sguainano le spade del giuramento,
scolpiscono "Fede" su sepolcri senza nome.
Anziane mietitrici ammassano cenere e sabbia,
ruota, corda e catena per gli schiavi
che accanto al fuoco temono le parole agitate,
alzano poi la voce per rovinare il banchetto.
Mentre nel corridoio il pazzo sorride,
a lui tutto ciò importa poco.
Mani di eroi dissanguano le rocce,
per affilare il pugnale scorticante.
I Magi accecati dalla visione luminosa,
imbrigliano la morte per paura della vita.
I loro figli s'inginocchiano davanti a Gesù
fin quando non imparano il prezzo dei chiodi.
Mentre tutt'intorno la nostra madre terra
attende in bilico sui piatti della bilancia.




Pietra angolare dell’intero disco, questa poesia è anche uno dei testi più complessi di Sinfield, traendo spunti ed ispirazioni dalla mitologia e dalla psicologia Junghiana.
Il messaggio che Sinfield qui vuole comunicarci è che in un mondo in subbuglio ("World on the scales") anche gli archetipi faticano a svolgere la loro funzione positiva.
Gli archetipi, infatti, sono forme immaginative che si ritrovano in ogni cultura, e che hanno un’eco nei miti, nelle favole, nelle leggende. Essi, secondo Carl Gustav Jung, sono anche possibilità di rappresentazione contenute nell'inconscio umano; ognuno di noi li possiede e potrebbe dunque attivarli (e cioè riempirli di contenuto quando salgono a livello conscio) in ogni momento della vita.
La loro funzione è quella di accompagnare l'Io nel suo cammino di individuazione, ossia di creazione di un “individuo” psicologico, un’unità separata ed indivisibile (definita da Jung, il Sé).
Se essi, invece, invadono la coscienza senza "filtri" e senza "controlli" possono far vivere alla psiche umana esperienze intense che possono dar luogo a fenomeni dissociativi e distruttivi per la persona.
I dodici archetipi principali vengono rievocati da Sinfield nelle liriche del brano, circa un personaggio ogni due righe; allo stesso modo essi sono rappresentati nella copertina di Tammo De Jongh e sono, scorrendo l’immagine di copertina da sinistra a destra:
Il mago (Magi)
Il patriarca (Bishop Kings)
Il bambino/L’innocente (Children)
L’incantatrice (Midnight Queen)
Il Saggio/Il filosofo (Plato)
L’anziana (Harvest Hags)
Il Folle (The Mad Man)
L’attrice (Dame Scarlett Screen)
La madre (Mother Earth)
Lo schiavo (Slaves)
Il Guerriero/L’eroe (Heroes)
Il Giocoliere (Arlequins)
Come le carte dei Tarocchi, che quando vengono lette a rovescio hanno una valenza negativa, così questi personaggi, nella maniera in cui sono rappresentati, invece di condurci verso esperienze positive e luminose, possono spingerci verso la tempesta e la distruzione.
Ad esempio, Il guerriero, forza positiva che dovrebbe spingere a lottare per le proprie convinzioni, è votato all’omicidio ed alla rovina.
Il filosofo, che ha come caratteristica quella di indagare la realtà, si trova ad osservare i poveri resti mortali degli uomini per scorgerne un significato divinatorio (ed in ciò censurando la propria razionalità).
Il patriarca si presenta nel suo lato ombroso, che porta dittatorialità e fanatismo.
Il mago, infine, che dovrebbe avere il potere dell’intuizione, è accecato e conduce anch’esso alla morte.
In tutto questo, la purezza dell’innocente viene inquinata dal ricevere la lezione degli eventi dolorosi della vita.
L’uomo moderno è ancora una volta fuori controllo rispetto a se stesso ed alla natura. L’unica via di uscita è trovare l’equilibrio degli elementi nella trasformazione, la quiete dopo la tempesta portata da Poseidone, On the Wake of Poseidon.
Alla luce di questa possibile interpretazione della canzone, la scelta di Poseidone non è casuale. Percorrendo il mare con il suo carro tirato dai cavalli, Poseidone, dio degli oceani e dei destrieri, rappresenta i simboli inconsci del cavallo e dell’acqua. L’acqua evoca il mistero infinito e gli infiniti pericoli della fluidità del nostro inconscio. L’acqua è infatti in continuo movimento, mai diversa e tuttavia mai la stessa. Il cavallo rappresenta, nella sua potenza primitiva, le pulsioni istintive della nostra natura selvaggia. Poseidone si può perciò rappresentare come il pericolo che si scatena quando erompono le forze che dormono sotto la superficie della coscienza, se le stesse non vengono integrate, a livello conscio, nella personalità dell’uomo.
Spesso accostata ad "Epitaph" per via di una melodia in minore simile e per la posizione nella tracklist, il pezzo non ha la compostezza pseudo orchestrale del precedente (forse per la mancanza di McDonald). Quì Fripp sembra voler accentuare la pregnanza del testo esaltando la presenza drammatica del Mellotron che sembra quasi scontrarsi con il suono dei tamburi (opportunamente tirati) di Giles, le cui esplosive figurazioni finiscono per dominare. E nemmeno la solenne voce di un ispiratissimo Lake riesce a riportare l'equilibrio.





CAT FOOD

Lady Supermarket with an apple in her basket
Knocks in the manager's door;
Grooning (1) to the muzak (2) from a speaker in shoe rack
Lays out her goods on the floor;
Everything she's chosen is conveniently frozen.
Eat it and come back for more!

Lady Window Shopper (3) with a new one in the hopper
Whips up a chemical brew;
Croaking to a neighbour while she polishes a sabre
Knows how to flavour a stew.
Never need to worry with a tin of 'Hurri Curri' (4):
Poisoned especially for you!

No use to complain
If you're caught out in the rain;
Your mother's quite insane.
Cat food cat food cat food again.

Lady Yellow Stamper (5) with a fillet in a hamper
Dying to finish the course;
Goodies for the table with a fable on the label
Drowning in miracle sauce.
Don't think I am that rude if I tell you that it's cat food
Not even fit for a horse!

(1) Groon: neologismo coniato da Sinfield, formato dale parole “Groove” (solco di un disco) e “Groan” (gemito), dovrebbe indicare uno stato di eccitazione indotto dalla musica. "Groon" sarà poi il titolo dato allo strumentale posto come lato B del singolo di "Cat Food".
(2) Muzak: Musica leggera di facile ascolto, usata come sottofondo in locali pubblici e supermercati.
(3) Gioco di parole, che mischia vetrina e acquirente (ma anche busta per la spesa).
(4) Gioco di parole, che mischia hurry-scurry (frettolosamente) e Curry (zuppa di carne speziata tipica della cucina indiana), piatto di cui, tra l'altro, era ghiotto Robert Fripp, prima di diventare vegetariano.
(5) Il timbro giallo veniva apposto sui dollari.





Cibo per gatti

Lady Supermarket con una mela nel paniere
Bussa alla porta del direttore;
Brontolando per la musicaccia di un altoparlante nel reparto scarpe
Sciorina i suoi acquisti sul pavimento;
Tutto ciò che ha scelto è convenientemente congelato.
Mangiatelo e tornate a prenderne ancora!
Lady WindowShopper con un nuovo arrivo in grembo
Agita un intruglio chimico;
Borbottando con una vicina mentre lucida la sciabola
Sa come insaporire uno stufato.
Non deve mai preoccuparsi con un barattolo di “Hurri Curri"
Avvelenato specialmente per voi!
Non serve lagnarsi
Se siete colti fuori nella pioggia;
vostra madre è completamente matta.
Cibo per gatti, cibo per gatti,
cibo per gatti, ancora.
Lady YellowStamper con un filetto nel cestello
Ansiosa di finire il suo piatto;
Delicatezze per la tavola
con una favola sull'etichetta
Annegano in una salsa miracolosa.
Non credetemi screanzato
se vi dico che è cibo per gatti
non adatto nemmeno ad un cavallo!.



Con questo sarcastico brano, apparentemente fuori contesto, Sinfield continua la sua riflessione sugli squilibri nella società contemporanea, in questo caso prendendosela con le nuove abitudini alimentari, il cibo surgelato o chimicamente trattato (“chemical brew”), il fast food ed il marketing alimentare.
Il desiderio di cibo è sempre stato un bisogno primario dell’uomo, ma oggi, per Sinfield, è diventato una pulsione libidica stimolata ed alimentata soprattutto dalla pubblicità (“fable on the label”). Inoltre le modifiche chimiche fatte a per creare il c.d. Junk Food (ossia le porcherie che consumiamo compulsivamente) rappresentano un maltrattamento sia della natura che dei nostri corpi. In tal senso la frase “Your Mother is quite insane” potrebbe essere un altro riferimento alla “Mother Earth” maltrattata e “scombussolata”.
Da notare l’abbondante utilizzo di giochi di parole e slogan pubblicitari che Sinfield ripeterà poi anche nel testo di “Wholefood Boogie”, dal suo album solo “Still” (1973), dove è ancora più esplicito: “You're so acute about pollution, Have you ever really looked at your food, It's sickly, sweetened, poisoned, flavoured, Coloured, processed . . . . . God! if only you knew”.
Una polemica analoga, infine, verrà fatta anche da Peter Gabriel con “Dancing with the Moonlith Knight” da “Selling England by the pound” (1973), stigmatizzando, anch’egli con numerosi verbal jokes, l’invasione dei SuperMarket e dei Fast Food nell’inghilterra dei primi anni ’70.
Anche in questo pezzo si sentono un pò i Beatles (non stupisce dato che Fripp è sempre stato un estimatore dei Fab Four) ed in particolare il giro di basso di "Come togheter", ma il pezzo è molto più elaborato. A parte il chorus in 4/4, l'intricato tempo dispari del brano, punteggiato (se non proprio sabotato) dai controtempi al piano di Tippet richiama gli scenari jazzistici che di lì a poco saranno esplorati nel succesivo "Lizard".



Traduzione e note di Sal Marciano © 2011
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