Red
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Re: Red
trascurabili, il pezzo è grande come tutto il disco.
Mi piace il fatto che per l'ultimo disco che chiude un era ci sia la presenza di colui che fondamentalmente quell'era l'aprì anni prima, insieme ad altri, nel 69 ovvero Ian Mcdonald
Mi piace il fatto che per l'ultimo disco che chiude un era ci sia la presenza di colui che fondamentalmente quell'era l'aprì anni prima, insieme ad altri, nel 69 ovvero Ian Mcdonald
Giles- Messaggi : 51
Data di iscrizione : 15.02.08
Re: Red
Per me l'album per eccellenza dei Crimson, tetro e criptico con tanto di foto in cui Fripp sembra un bell'uomo (ah sì è fatto il lifting per la cronaca...), crudo, ma raffinato unico neo a mio avviso i testi soprattutto Starless dove la grandiosità del concetto aleggia perennemente senza mai prendere forma lirica concreta, finite le parole Fripp con una sola corda e una sola nota fa meglio di qualsiasi vocalizzo.
FraCtuRe- Messaggi : 21
Data di iscrizione : 16.05.08
Re: Red
quello è un gran pezzo, poco da dire, per me è uno dei migliori dei King Crimson e preferisco la versione studio a quella live dove al posto di alcune parti di chitarra c'è il violino di Cross.
Preferisco la chitarra di Fripp insomma
Preferisco la chitarra di Fripp insomma
Re: Red
Di versioni dal vivo ne ho sentite alcune di cui una potentissima che mi è parsa meglio dell'originale in studio, ma non riesco davvero a ricordarmi dove l'ho ascoltata. La chitarra di Fripp in staless è minimalista quanto essenziale è la guida del lungo crescendo che porta all'espolosione finale sotto i colpi fragorosi del basso di Wetton . Nelle esecuzioni dal vivo preferisco il violino invece che il sax che regala troppo calore ad un pezzo granitico, mentre il violino toglie un po' questo calore aggiungendo poesia.
FraCtuRe- Messaggi : 21
Data di iscrizione : 16.05.08
Re: Red
le verisoni live starless non le preferisco all'originale, non so perchè ma il violino in quel pezzo non ce lo sento e invece il sax si............
boh, cose soggettive
boh, cose soggettive
Re: Red
Ma secondo voi perchè "Doctor Diamond" non è stata inclusa nell'album?
alberto- Messaggi : 43
Data di iscrizione : 16.07.08
Età : 41
Starless in Red e dal vivo
Ieri sera dopo aver ascoltatao un paio di cd di The Great Deceiver (dove c'è Starless) ho ripreso in mano l'lp di RED, con la consueta automatica cautela che ho quando maneggio quella copertina nera per non lasciarvi impronte.
Ho rimesso sul piatto il disco e sono partito ...da Starless e devo dire che rimane ancora il mio pezzo preferito dei KC. UN capolavoro, perfetto nei tempi e nelle misure dell'innalzamenti di ritmo e di climax che contiene, con quell'assolo divino che tutti abbiamo in testa....e che è tropo superiore al violino di Cross.
Ecco sono sempre in bilico quando parlo di Cross. I pezzi dove c'è lui sono fra quelli che preferisco dei KC però non amo affatto il suo violino. In The Great Deceiver poi quando in Starless arriva lui al posto di Fripp mi si smoscia la libidine del pezzo, complice anche le difficili sonorità, specie per un violino, di un live. Insomma sbaglia l'attacco, ondeggia nel volume e soprattutto inverte (letteralmente) arbitrariamente le note della melodia...
Ma la mia mente ritorna all'lp di RED, ascolto tutti i pezzi e voglio sottolineare anche lo splendore di Fallen Angel, grazie anche a Wetton, forse la voce più bella dei KC....ma concludo ancora con Starless a volume decisamente più alto. E mi rendo anche conto, dopo tempo che li ascoltavo, che è un altra roba il disco gente, volete mettere la profondità di suono che da il solco del vinile? e i volumi non uniformati...e chissene frega di qualche scricchiolio!
Insomma un gran finale che seguo ad occhi chiusi mentre sulla soglia dello studio la mia signora mi guarda tra lo stupito e il paziente. Poi la guardo e le dico "questa è musica!" e lei, guidata da me da tanti anni sulla sponda KC (con un paio di concerti visti assieme) non può che concordare.......
grazie vecchio Re Cremisi
Ho rimesso sul piatto il disco e sono partito ...da Starless e devo dire che rimane ancora il mio pezzo preferito dei KC. UN capolavoro, perfetto nei tempi e nelle misure dell'innalzamenti di ritmo e di climax che contiene, con quell'assolo divino che tutti abbiamo in testa....e che è tropo superiore al violino di Cross.
Ecco sono sempre in bilico quando parlo di Cross. I pezzi dove c'è lui sono fra quelli che preferisco dei KC però non amo affatto il suo violino. In The Great Deceiver poi quando in Starless arriva lui al posto di Fripp mi si smoscia la libidine del pezzo, complice anche le difficili sonorità, specie per un violino, di un live. Insomma sbaglia l'attacco, ondeggia nel volume e soprattutto inverte (letteralmente) arbitrariamente le note della melodia...
Ma la mia mente ritorna all'lp di RED, ascolto tutti i pezzi e voglio sottolineare anche lo splendore di Fallen Angel, grazie anche a Wetton, forse la voce più bella dei KC....ma concludo ancora con Starless a volume decisamente più alto. E mi rendo anche conto, dopo tempo che li ascoltavo, che è un altra roba il disco gente, volete mettere la profondità di suono che da il solco del vinile? e i volumi non uniformati...e chissene frega di qualche scricchiolio!
Insomma un gran finale che seguo ad occhi chiusi mentre sulla soglia dello studio la mia signora mi guarda tra lo stupito e il paziente. Poi la guardo e le dico "questa è musica!" e lei, guidata da me da tanti anni sulla sponda KC (con un paio di concerti visti assieme) non può che concordare.......
grazie vecchio Re Cremisi
EruditeEyes- Messaggi : 70
Data di iscrizione : 19.11.08
Località : Siena
Re: Red
EruditeEyes ha scritto:Ieri sera dopo aver ascoltatao un paio di cd di The Great Deceiver (dove c'è Starless) ho ripreso in mano l'lp di RED, con la consueta automatica cautela che ho quando maneggio quella copertina nera per non lasciarvi impronte.
Ho rimesso sul piatto il disco e sono partito ...da Starless e devo dire che rimane ancora il mio pezzo preferito dei KC. UN capolavoro, perfetto nei tempi e nelle misure dell'innalzamenti di ritmo e di climax che contiene, con quell'assolo divino che tutti abbiamo in testa....e che è tropo superiore al violino di Cross.
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grazie vecchio Re Cremisi
Ciao Erudite, su Starless concordo appieno, per me è il Brano Musicale per eccellenza.
Curiosamente, anch'io ieri ho passato un'intensa serata di ascolto crimsoniano.
Mia moglie era uscita per andare a vedere Sanremo da suo fratello (eh già, ha questa perversione, le piace l'aspetto trash della faccenda ) così io ho messo sul piatto un disco che non ascoltavo da tantissimi anni: il live Earthbound. L'ascolto ha confermato il mio giudizio passato: disco scadente sia per la qualità audio sia per la performance musicale. A quel punto, però, mi è venuta voglia di risentire come suonava veramente quella band, così ho messo Islands e la mia serata è decollata. Il disco mi ha proiettato nella sua dimensione magica: l'ho ascoltato tutto di un fiato, con punte di massima emozione su Sailor's Tale e Song of the Gulls. Poi ho riascoltato una seconda volta Sailor's e The Letters (a proposito: altro brano bellissimo, a volte sottovalutato).
Dopo Islands mi è venuta voglia di ascoltare In the Wake of Poseidon, e anche quello me lo sono sentito tutto, usando le cuffie per cogliere meglio le minime sfumature. Be', che disco meraviglioso In the Wake! Molti lo considerano una brutta copia di In the Court, ma io non sono d'accordo: anche se lo stile è lo stesso, io non trovo che questo sia un difetto. E che diamine, ci sono gruppi che non hanno cambiato stile per tutta la carriera e noi ci lamentiamo con i Crimson perchè hanno fatto due dischi con lo stesso stile, per di più uno stile inventato da loro!!!
Altre considerazioni derivanti dall'ascolto: Fripp è un chitarrista acustico sublime (vedi Cadence, ma anche la stessa In the Wake), peccato che dopo Islands abbia abbandonato questo strumento (a parte con la League of Crafty Guitarists). E che meraviglia The Devil's Triangle: minacciosa, oscura, incalzante, con momenti che prefigurano quel capolavoro che sarà Sailor's Tale.
Dopo aver finito con In the Wake, non pago, ho messo In the Court, e anche questo me lo sono sentito dall'inizio alla fine. L'ascolto in cuffia e il silenzio della notte mi hanno fatto apprezzare appieno alcune sfumature che avevo dimenticato: la maestria dell'arrangiamento di McDonald in I Talk to the Wind, la raffinatezza dell'acustica di Fripp in Epitaph (altro pezzo assoluto) ma, soprattutto, la fantastica improvvisazione che segue la parte cantata in quel capolavoro fra i capolavori che è Moonchild!
Insomma, ho iniziato verso le dieci e mezzo di sera e ho finito che erano le due di notte passate, con solo una breve interruzione per salutare mia moglie quando è rientrata.
Un ascolto così intenso non mi capitava da tempo; quando sono cessate le ultime note di In the Court ero senza parole, un po' per l'incredibile livello qualitativo di questi album (che mi stupisce ogni volta) e un po' per le emozioni che, dopo tanti anni, questa musica riesce sempre a darmi, come se fosse sempre nuova e diversa.
Mi unisco quindi volentieri al tuo commento: grazie vecchio Re Cremisi!
Nigel- Messaggi : 320
Data di iscrizione : 30.05.08
Età : 51
Località : Roma (originario di Parma)
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