A. Staiti - In The Court Of The Crimson King
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A. Staiti - In The Court Of The Crimson King
E' uscito i primi di novembre In The Court Of The Crimson King, il nuovo libro di Alessandro Staiti, già autore dell'ottimo Robert Fripp & King Crimson.
Il libro, che ancora non ho acquistato, è una monografia incentrata sul primo album dei King Crimson, a cui si aggiunge una parte dedicata all'ultima incarnazione del gruppo, con un'intervista esclusiva a Jakko Jakszyk.
A questo link potete trovare una presentazione esauriente del testo:
http://sentireascoltare.com/recensioni/alessandro-staiti-in-the-court-of-the-crimson-king/
Il libro, che ancora non ho acquistato, è una monografia incentrata sul primo album dei King Crimson, a cui si aggiunge una parte dedicata all'ultima incarnazione del gruppo, con un'intervista esclusiva a Jakko Jakszyk.
A questo link potete trovare una presentazione esauriente del testo:
http://sentireascoltare.com/recensioni/alessandro-staiti-in-the-court-of-the-crimson-king/
Nigel- Messaggi : 320
Data di iscrizione : 30.05.08
Età : 51
Località : Roma (originario di Parma)
Re: A. Staiti - In The Court Of The Crimson King
Lo sto leggendo, assieme alla monografia su red. Certo ci sono poche cose che non sapessi già però lo stile di Staiti mi piace. In effetti, secondo me, è quello scritto meglio. Comunque è sempre avvincente assistere alla genesi di un capolavoro e Staiti, come del resto già faceva Smith, da il giusto risalto all'apporto di tutti i membri di quella leggendaria line up. Interessante anche la parte dedicata all'ultima incarnazione, la bestia a tre teste, con le recensioni delle ultime uscite discografiche e di alcuni concerti. Una curiosità è che il libro è uscito con ben due copertine, delle quali la prima, quella che ho preso, pare essere la piu rara perchè stampata in sole trecento copie.
Re: A. Staiti - In The Court Of The Crimson King
Ho molto apprezzato questa monografia sul debutto discografico del re cremisi. Non avendo letto il volume di Sid Smith sulla storia del gruppo, questo libro mi ha aiutato a chiarirmi le idee su molti aspetti che per me erano sempre stati abbastanza nebulosi, come le prime esperienze musicali dei vari componenti, i rapporti fra di loro, la nascita di Giles, Giles & Fripp, il successivo coinvolgimento di Ian McDonald, Judy Dyble e Peter Sinfield, fino alla nascita dei King Crimson veri e propri, con la sostituzione di Peter Giles da parte di Greg Lake. Finalmente ho capito le dinamiche che hanno portato agli avvicendamenti nella formazione, fino all’incredibile abbandono di Mike Giles e Ian McDonald, di cui peraltro vengono spiegate nel dettagio le motivazioni. A questo proposito, mi ha colpito il rimpianto che, a distanza di tanti anni, emerge nelle dichiarazioni di McDonald per quella decisione impulsiva e frettolosa, oltre alla sua ammissione di non essersi reso conto, all’epoca, del reale potenziale della band.
Mi è piaciuta anche l’analisi accurata che viene fatta dei singoli brani, in cui vengono evidenziati i contributi dei vari musicisti, mettendo in risalto il grande lavoro di squadra che ha portato alla realizzazione dell’album.
Il libro è molto completo e tutto ciò che riguarda, anche indirettamente, ITCOTCK viene trattato in modo approfondito (dagli album di Giles, Giles & Fripp, al cofanetto Epitaph, ai concerti di Hide Park e del Marquee, fino alle recenti pubblicazioni live dei nuovi King Crimson mk 8 ). Anche a me piace molto lo stile di Staiti, preciso e competente ma anche molto fluido e mai prolisso o ridondante. Tra l’altro, Staiti conosce Fripp da molti anni ed ha frequentato il Guitar Craft, il che lo rende estremamente qualificato per occuparsi della materia (molto interessante – ed indicativa della personalità di Fripp – la parte introduttiva in cui l’autore descrive le alterne vicende che hanno caratterizzato negli anni i suoi rapporti con il geniale chitarrista inglese).
P.S. Non ho letto la monografia su Red; Mrsalzano, tu cosa ne pensi? Sul web ho trovato pareri abbastanza discordanti.
P.P.S. Mrsalzano, sbaglio o tu hai letto anche i libri di Andrew Keeling? Serve una conoscenza approfondita della musica per capirli? (la mia è molto rudimentale)
Mi è piaciuta anche l’analisi accurata che viene fatta dei singoli brani, in cui vengono evidenziati i contributi dei vari musicisti, mettendo in risalto il grande lavoro di squadra che ha portato alla realizzazione dell’album.
Il libro è molto completo e tutto ciò che riguarda, anche indirettamente, ITCOTCK viene trattato in modo approfondito (dagli album di Giles, Giles & Fripp, al cofanetto Epitaph, ai concerti di Hide Park e del Marquee, fino alle recenti pubblicazioni live dei nuovi King Crimson mk 8 ). Anche a me piace molto lo stile di Staiti, preciso e competente ma anche molto fluido e mai prolisso o ridondante. Tra l’altro, Staiti conosce Fripp da molti anni ed ha frequentato il Guitar Craft, il che lo rende estremamente qualificato per occuparsi della materia (molto interessante – ed indicativa della personalità di Fripp – la parte introduttiva in cui l’autore descrive le alterne vicende che hanno caratterizzato negli anni i suoi rapporti con il geniale chitarrista inglese).
P.S. Non ho letto la monografia su Red; Mrsalzano, tu cosa ne pensi? Sul web ho trovato pareri abbastanza discordanti.
P.P.S. Mrsalzano, sbaglio o tu hai letto anche i libri di Andrew Keeling? Serve una conoscenza approfondita della musica per capirli? (la mia è molto rudimentale)
Nigel- Messaggi : 320
Data di iscrizione : 30.05.08
Età : 51
Località : Roma (originario di Parma)
Re: A. Staiti - In The Court Of The Crimson King
Ciao Nigel! Il libro su Red è un'analisi del disco da punto di vista musicologico, con tanto di spartiti ecc. Quindi Gli anedotti sono ridotti al minimo però è scritto con competenza anche se alcuni giudizi mi hanno lasciato un pò allibito, p.e. quello su Starless. Comunque visto che le attenzioni sembrano essere tutte sul primo disco, questo se non altro tratta un'altra pietra miliare dei crimson. Una curiosità, pare che l'autore del libro - che tra l'altro cura la collana DISCHI DA LEGGERE e la relativa pagina Facebook- abbia polemizzato proprio con Staiti perchè lo ritiene troppo superficiale....
I libri di Keeling praticamente sono l'equivalente, dal punto di vista dell'analisi musicale, delle pagine di Green sui testi. Hanno il pregio però di essere allo stesso tempo analitici, in alcune parti, e sintetici in altre per cui, anche se si saltano le prime, rimane sempre molto da leggere.
I libri di Keeling praticamente sono l'equivalente, dal punto di vista dell'analisi musicale, delle pagine di Green sui testi. Hanno il pregio però di essere allo stesso tempo analitici, in alcune parti, e sintetici in altre per cui, anche se si saltano le prime, rimane sempre molto da leggere.
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